Siamo tutti migranti

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Accordo raggiunto all’alba per la Grosse Koalition in Germania: Angela Merkel resta cancelliera e il suo partito  cristiano-democratico avrà due ministeri: economia e difesa; tre andranno ai socialdemocratici di Martin Schultz: esteri, finanze e lavoro; uno spetterà al Csu di Horst Seehofer. A capo della diplomazia salirà lo stesso Schultz, lasciando la guida del partito alla pasionaria Andrea Nahles, mentre Olaf Scholz, attuale sindaco di Amburgo, si trasferirà a Berlino per subentrare nella titolarità delle finanze al rigorista Wolfhang Schäuble, ponendo fine al diktat del risparmio e imprimendo forse una svolta nella politica europea. Compromesso al senato americano sul budget delle spese militari e domestiche: per due anni stipendi assicurati senza rischi di shutdown. Siamo tutti migranti: lo ha affermato Alfons Kennis, che ha realizzato con il fratello Adrie il busto dell’uomo di Cheddar per conto del museo di storia naturale britannica e dell’University College London. Ha parlato di scoperta rivoluzionaria che tocca le migrazioni attraverso la storia: è risultato infatti che nel mesolitico i tratti somatici della popolazione non erano di pelle chiara e occhi scuri ma, al contrario, di pelle scura e occhi azzurri. Chiuse le iscrizioni nelle scuole italiane: oltre la metà degli studenti sceglie il liceo, un terzo gli istituti tecnici e uno striminzito 14 per cento quelli professionali, che secondo il ministro Valeria Fedeli sarebbero però destinati a cogliere la tradizione del made in Italy e le peculiarità dei territori diventando dei laboratori di innovazione.

Lillo S. Bruccoleri