È tornato ‘n evento assai atteso, er «Roma storia festival», ormai a la terza edizione. Dar diciotto ar ventuno settembre c’è stato «Il racconto di Roma», ’n’originale narrazione de stimati storici, scrittori e studiosi che se so’ cimentati a la ricerca de l’anima de la città eterna.
L’ incontri se so’ svorti in quattro giornate ne la suggestiva cornice de piazza di Pietra: sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano e ne l’aula der consijo de la camera di commercio a Roma.
Sti posti, co st’eventi, so’ diventati ’n po’ magici e cianno proiettati ner passato, co personaggi e storie che fanno vibrà er core.
Er festival è organizzato da la camera di commercio su progetto de l’editori Laterza, cor supporto de la commissione europea e de Roma capitale, assessorato alla cultura.
‘Sta manifestazione è diventata ’n appuntamento importante pe chi ama Roma, che non è sortanto ’na città, ma ’n simbolo, ’n mito, ’n sogno.
St’anno li protagonisti de l’incontri so’ stati autorevoli e le loro lezioni magistrali assai interessanti. Ne citiamo quarcuna.
Francesca Cappelletti, «Roma come musa: artisti stranieri nella città eterna»;
Giancarlo De Cataldo, «Roma in cronaca nera»;
Corrado Augias, «Giordano Bruno: le fiamme e la ragione»;
Alessandro Vanoli, «La riscoperta di Roma»;
Anna Foa, «16 ottobre 1943: la razzia del ghetto»;
Lisa Roscioni, «11 settembre 1599: il supplizio di Beatrice Cenci»;
Giovanni Bietti, «La Tosca: Puccini a Roma»;
Maria Giuseppina Muzzarelli, «La città dei pellegrini: il primo giubileo»;
Vito Mancuso, «La lezione di Seneca»;
Paolo Di Paolo co ’n intervento de Dacia Maraini, «Roma è un romanzo»;
Melania Mazzucco, «Donne di pietra e di bronzo».
L’idea der progetto de Giuseppe Laterza è de fà rivive li mille volti de la città eterna attraverso suoni, immagini e voce de chi, ne li secoli, ha provato a còjene l’essenza, ne la letteratura e ner cinema, attraverso l’arte e la musica.
Partecipà a st’iniziativa è stata ’n’esperienza unica e arricchente che ha permesso de guardà Roma sotto ’na luce nova.
Caterina Zonno
Ne la foto: er tempio de Vibia Sabina e Adriano
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