L’offesa ar pudore

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di Giggi Spallacci

– Alzatevi, accusata. Ve chiamate?
– Io? Nina Scrocchiazzeppi ai suoi commanni.
¬ – Quant’anni avete? – Ciò dicidott’anni
e fo la stiratrice. – Ora ascoltate.

Le guardie Tuttacarca e Senzaffanni
v’hanno sorpresa mentre abbracciavate
un uomo e per di più vi baciavate
tra l’erba sopra un prato a San Giovanni.

– E chi lo nega? Ma che c’è de male?
Si stamio abbraccicati là in quer sito
è cosa, si volemo, naturale.

– Offendeste il pudore quella sera.
– Chi è ’sto sor Pudore? ’St ’impunito
che dice che l’ho offeso, si nun c’era?